E… ci ritrovammo lungo le rive del Maggiore

Già così fu per Chef in Green il 17-18 giugno. Gli chef si sono infatti ritrovati in ambiente naturale incontaminato che si erge a circa 600 metri d’altezza e che gode di un paesaggio incantevole e di un panorama eccezionale. Si vede infatti, dalle buche poste più in alto, dalla pianura del Ticino alle Alpi del Sempione e della Svizzera e quattro laghi pre-alpini, il Maggiore, quello di Varese, Monate e Comabbio.

Il Golf Des Iles Borromées ha un percorso ben esposto al sole, ma fresco d’estate e soleggiato in inverno. Il “Des Iles” nell’Alto-Vergante, un altopiano sopra Stresa e Lesa, offre dal green della 9, prima di rientrare in Club-House, di una vista delle montagne del Sempione e della Val Grande; dal tee di partenza della buca 18, nelle giornate più terse, si scorge ad occhio nudo lo skyline dei grattacieli di Milano e i quattro laghi, oltre a tutta la catena delle Alpi del Canton Ticino. Quindi dalla pianura del Ticino alle Alpi del Sempione e della Svizzera.

Poi la flora naturale incanta: le betulle seguono il giocatore per tutto il percorso. Si trovano inoltre boschi di larici secolari, pini, abeti frammisti a querce e castagni con le particolari tuie del Mikado alla buca 12. Rododendri ed azalee in primavera, ginestre in estate, eriche in autunno completano il tipico paesaggio prealpino con molte delle zone protette dal vincolo ambientale. In questo par 72, di mt. 6.122, dal percorso naturale, le sue difficoltà, i dislivelli, gli ostacoli non sono stati costruiti ad arte. Sono lì da secoli. L’architetto Marco Croze li ha solo valorizzati o adeguati ad un percorso che diverte ed impegna nel tempo stesso.uno si gode veramente la natura.

Ed è quello che è successo ai nostri giocatori principianti che, sotto la guida di Federico Colombo, ex professionista dell’European Tour, hanno passato due ore facendo uso non solo del putter come sempre, ma spingendosi ben più lontani, utilizzando altri ferri che li hanno posti ad attaccare canestri improvvisati, centri lontani più di 100 metri, una vera sfida quindi, per concludere l’esperienza golfistica, una bella gara di putting green. Il secondo migliore non solo come abbiamo potuto notare sui piatti preparati, anche De Santis.

Già perché poi si è passati all’esperienza gustativa e lì devo dire che lo chef della scuola milanese Teatro 7, Alessandro De Santis, ci ha fatto proprio una bella sorpresa cucinando non solo un piatto come promesso ma, con la collaborazione di Mirella, la cuoca del ristorante del circolo, ci ha offerto un secondo piatto che, con il gorgonzola al cucchiaio di Arrigoni, che ci accompagna in queste “scampagnate” e le albicocche caramellate su Onfalos, hanno concluso la giornata con la consegna dei premi offerti dagli sponsor.

Beh non ci crederete Tano Simonato del Ristorante milanese, Tano, passami l’olio, era in giornata super, dopo due canestri con un wedge ha fatto bingo con uno score notevole sul putting green che è ricco di insidiose pendenze, con degli only one.

Come sempre il giorno precedente, la domenica, si era svolta una classica gara per i giocatori del circolo e l’aria fresca che circola tra queste buche ha portato alla vittoria non solo giovani, ma anche esperti di questo percorso per nulla facile tra pendenze ed ostacoli d’acqua. Al gazebo sempre Onfalos a far assaggiare come qualsiasi verdura, carne o altro non perdano le loro proprietà, ma anzi le mantengano rendendo, persino una patata affettata e servita con un filo d’olio, anche su un piatto molto bello di Villa d’Este Home Tivoli, un piacere per il palato. Infatti la tavola imbandita con i piatti della serie The Jungle hanno interessato non solo le nostre golfiste ma anche le signore straniere, infatti questo è un circolo che il lunedì si popola di svizzeri, inglesi, tedeschi o austriaci.

Al prossimo evento Chef in Green si sposta in Emilia al Golf Castellarquato, ne vedremo altre performance sia in campo che in cucina.

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