Chef in Green, sfida tra putter e forchette, chi vince?

Correva l’anno 2018 ed esattamente il giorno 5 novembre, da giorni la furia dei venti e le piogge avevano portato disastri e malanni, Chef in Green era in attesa del suo ultimo evento con il cuore un po’ stretto perché la giornata, che doveva essere di gioia si prospettava non una meraviglia, ma… ecco che Giove Pluvio si prende un po’ di riposo sul cielo che sovrasta il Golf Castello di Tolcinasco, poco distante da Milano e, solo 10 minuti per far vedere che c’è, che è lui che comanda mandando un po’ di pioggia e poi, il cielo si libera dalle nuvole sino a portare anche dei pur deboli raggi di sole, proprio quando è il momento della lezione. Ben otto maestri del team di Tolcinasco con la guida di Laura Mantegazza aspettano il momento propizio per portare gli chef all’esterno e far loro provare il putting green con una piccola gara, non convinti di poter poi passare alla gara su nove buche in coppia con i giocatori.

Molto entusiasmo come sempre negli chef che, non dovendo cucinare si sono presi il tempo di gironzolare nella veranda a conoscere i produttori presenti ed assaggiare per valutare, come sono soliti fare. Quindi dopo l’aperitivo ed un piatto di pasta, un assaggio di prosciutto d’oca da Quack, di Finger food da RistoPiù, di formaggi da Kometa, olio, Melavi di Valtellina e …un prosecco Malizioso, si fermano a gustare la pasta che non è pasta, già perché anche qui c’è Monica con Legù e poi, per concludere, chiaramente un ottimo caffè espresso, o con la moka, offerto da Torrefazione Cannaregio, più in là come sempre presenti i bei set di piatti di Villa D’Este Home tivoli che attirano gli sguardi, impossibile non notarli con quei giochi di colori…The Jungle!

Tutto perfetto ora si deve andare in campo e fatte le squadre ecco che i team partono sulle differenti buche visto che la formula fa la partenza shot gun, cioè tutti assieme da buche diverse per convergere assieme alla fine. Partono per non far troppo tardi, ormai la luce se ne va molto presto. In cucina invece arrivano gli chef che debbono cucinare e che, essendo nelle portate antipasto non hanno molto tempo per la preparazione visto il numero sempre più importante di commensali che prenderanno posto nel ristorante il Tolcino. Francesco Manograsso, è arrivato dalle colline emiliane dove il Palazzo di Varignana coltiva le sue erbe, gli olivi e prepara praticamente quasi tutti gli ingredienti in uso in cucina. È carico di un bellissimo cesto di erbe profumate che serviranno per il suo piatto. A lato ci sono anche i ragazzi di Bernard Fournier che invece vengono da Campione d’Italia dove si trova il Ristorante stellato Da Candida. Mentre quindi in cucina i coltelli tritano, le pentole friggono cipolle ed erbe aromatiche, sul putting green si opera con i putter per mettere quella pallina in buca. Già perché la formula di gara fa giocare i golfisti solo fino al green, quelle isole rasatissime come tappeti con una buca ed una bandiera. Già è proprio in quel piccolo buco che bisognerà inviare la pallina, nel minor numero di colpi.

Ce la mettono tutta e devo dire encomiabile in quanto non avendo che forse provato una volta, Cristian Benvenuto riesce a fare tre one putt! Allora gasatissimi partono all’avventura e Cristiana Casotti, fotografa che nel mondo del golf conosce tutti, anche i grandi professionisti, si diverte a riprenderli anche in prove di swing.

Mano mano che la gara procede alla Club House si assaggia il gelato arrivato con il classico carrettino di un tempo, è la gelateria Merelli che porta una vera chicca: zafferano, pistacchio, entrambi greci, e cioccolato, così in breve si passa dalla pasta di Legù lanciando un’occhiata distratta al grande golf dei professionisti in televisione, preferendo scegliere il giallo dello zafferano più che il verde del green televisivo. Mano mano la serra si anima. Nel frattempo con il transfer o in macchina sono arrivati, accolti da Monica Balzan addetta all’ufficio stampa, i giornalisti e le domande, le interviste si susseguono. Un cappannello si forma subito intorno allo spazio di Fournier che tiene una spiegazione sul foie gras,  lui praticamente è il re del Foie gras! Lo ha portato e lo fa assaggiare.

Mentre piano piano, prima che cali la sera i giocatori, gli chef neo giocatori passano a cambiarsi d’abito, loro mettono chiaramente la casacca da chef, a volte bianca, a volte nera..a seconda dell’estro, Cristian Lodi si appresta alla sua preparazione del cocktail: “il Conte Negroni sul sofà”. Come riesce a rendere quel nastro liquido di varie forme, lo sa solo lui e la sua manualità di bartender che opera al Cocktail bar “Milord Milano”. Beh non solo di grande effetto la preparazione, ma ottimo veramente! La serata è cominciata proprio bene e mentre le signore si spostano dalla pasta fatta con farina di ceci e non solo dove rivestito da chef è tornato Tano Simonato, c’è chi sceglie il caffè della moka sempre pronto e dalla bellissima lattina con l’immagine di Venezia.

L’arrivo del Prosciutto di Parma offerto dal Consorzio e del Gorgonzola al cucchiaio offerto da Arrigoni Batista si combina con l’aperitivo e perché no anche con un tocco di gelato. I tempi sono maturi per passare a tavola ed andare a vedere come vanno le cose in cucina dove stanno lavorando quindici chef che, riescono a non pestarsi i piedi ed a lasciar anche spazio per il passaggio al servizio!

Questione di esperienza ed a dare una specie di ritmo giusto è arrivato dopo lo stellato Fournier anche lo stellato Filippo Sinisgalli di Palato Italiano con i suoi quattro aiutanti.

Il menu è veramente importante, le portate escono mano mano e lo chef presenta il suo piatto, chi timidamente, chi abituato, è un modo anche per farli conoscere perché l’abito da golfista li aveva nascosti, ora nella loro divisa, giacca bianca e toque in testa, sono oltre che bravi veramente belli! Ma la serata terminerà con una premiazione e delle estrazione di premi… troppo vi farò un altro pezzo perché praticamente se non abbiamo premiato tutti….quasi! E così vi presenteremo anche i piatti!

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