In barba al meteo grande giornata di Chef in Green a Le Rovedine

Cosa dire? il meteo non ci’azzecca proprio! Meglio così perché anche il 21 settembre, che sembrava dovessero arrivare i fulmini e le saette, al Golf Club Le Rovedine sono arrivati invece i “nostri eroi”, belli puntuali per le 12 pronti alla “giornata diversa”.
Il percorso molto grande e pratico per l’accesso ha subito mostrato la sua parte piscina dove, con molta attenzione, sono stati montati i corner dei produttori, il bar attento con i caffè e così dopo il rito della misurazione della febbre, da parte del team di Golf&Gusto e della consegna della mascherina logata “Chef in Green”,  sono iniziati i piacevoli momenti d’incontro e riincontro, già perché alcuni incontravano vecchi amici, altri si rivedevano da qualche fiera… proprio momenti piacevoli ancor più in questo anno così strano.
Secondo la scaletta prevista, ma con la novità di un piatto diverso lo chef Antonio Bello che arriva da Romagnano Sesia con altri due chef Pietro Bello e Daniele Giacchetto, in centro della piazzetta formata davanti alla piscina, hanno iniziato ad arrivare con il pentolone x cuocere la pasta ed elaborare il piatto con gli ingredienti che Giorgio Bacagias, di Eccellenze Elleniche, aveva portato.
Una specialmente prima in Italia per questo Spinialo, come ha definito lo chef Antonio Bello è un unami allo stato puro. Consistenza particolare, da’ la sensazione di carne, ma non è. lo pescano sotto i cento metri di profondità i pescatori di spugne delle isole del Dodecanneso nel Mar Egeo e specie a Kalymnos (Calino). Così, condito con bottarga di pesce spada e arricchito di questo imperatore degli abissi, infatti è una conchiglia che si camuffa negli anfratti delle rocce e difficile da staccare ma con questo interno potente che ha tutto il mare dentro, lo spaghetto delle tredici è andato a ruba…i bis e i tris sono stati fino al fondo della pentola. Poi chiaramente accompagnato da assaggi di Momtebore e salame nobile di Giarola e dai vini di Mauro di L’Autin.
Tutti pronti poi dopo un caffè, cambiati in tenuta golfistica, si sono predisposti per la lezione seguendo i tre maestri del circolo: Marika Preti, Alvaro Tapia e Romano Benazzi della squadra di Luciano Marsala, che li hanno suddivisi portandoli sia a lavorare sul green, sul putting green vicino, sia al campo pratica che qui è anche al coperto per il gioco con i ferri.
L’entusiasmo era ancora in salita e in attesa dell’arrivo dei giocatori, alcuni dal circolo stesso, altri dal Golf Tolcinasco molto vicino, le conversazioni erano sui prodotti degustati, sul periodo che ad ognuno aveva dato alcune particolari punti di vista, ma specie su quei ferri e quei nuovi movimenti che i maestri gli avevano appena fatto provare. Ora avrebbero dovuto concentrarsi sul putt, per poter mettere a segno il meno colpi possibili ad ogni buca per arrivare con il compagno alla vittoria.
Sempre più entusiasti di questa novità erano attenti all’arrivo di Franco Piras, general manager che, con Luca Dotti, hanno assegnato le coppie. Poi ogni team di tre coppie raggiungeva la buca shot gun in attesa del suono fatidico di partenza.
Era nel frattempo giunto il carrettino della gelateria Merelli di Milano, ex Pozzi, con tre gusti offerti sempre da Eccellenze Elleniche  come l’olivello spinoso, lo zafferano, il pistacchio e da classici limone, cioccolato ed interessante grana! Per poterli incontrare si sono posti dove tutti prima o poi sarebbero arrivati offrendo così un momento ancora di gusto a questa giornata.
Nel frattempo alla Club House il ristorante si vestiva per la cena e il tavolo dei premi si addobbava come sempre dei premi offerti dai partner.
Tutti ricchi della loro nuova esperienza, in attesa della premiazione dopo una doccia indossavano la loro giacca da chef. Infatti ora erano più riconoscibili, prima si confondevano benissimo con i giocatori talmente avevano ben seguiti i consigli del direttore di Golf&Gusto che spiega loro un po’ di etichetta e un po’ d’abbigliamento che al golf ancora vige per fortuna.
Dritto al nocciolo Franco Piras, presidente del golf, ha dato le classifiche e così abbiamo potuto notare che Antonio Bello e Bianca Baranzelli delle Rovedine si sono,  con 40 colpi, classificati al terzo posto, al secondo posto con 38 Marco Lupi, il giornalista dalle foto a 45°, con David Bermudez, al primo posto Ettore Beligni con il padrone di casa, Franco Piras con pure 38.
Ma a Chef in Green dopo le coppie si premiano gli chef e allora ancora Antonio Bello, oggi grande successo, con 21 putt  e, non essendoci Erny Lombardo della Zwiller Ballarini è il direttore di Golf&Gusto a consegnare i loro bellissimi premi. Secondo con 20 putt Ezio Roveta e al primo posto sempre con 20 putt Stefano Mocellin.
Ma poiché, ed è uno dei punti fissi di Roberta Candus, ideatore di questo format, nel mondo del golf da… ormai non lo diciamo più, che ci tiene a far conoscere questi produttori e fare cultura, così pochi minuti, ma ci stanno, si fa una presentazione dei prodotti dei partner, mentre gli chef ritirano i sacchetti contenenti un repertorio dei prodotti di Riso Testa e della Lurisia che anche questa volta ha portato in regalo la bottiglia Limited Edition curata nel design dallo Studio Sottsas e nel coperchio da Guzzini.
Mentre i commensali passavano a tavola e si scattavano le foto di rito, in cucina erano in attesa del primo accompagnato dal vino spumante di L’Autin, Eli Rosè, questo prodotto della zona di Pinerolo che pone le sue bottiglie a riposare nelle miniere di talco per i trenta mesi, come da disciplinare.
L’antipasto arrivato in tavola era di Paolo Pivato, padovano, ma chef a Milano alla Bottega del Vino, che ha preparato una vera delizia con quel suo Benvenuto Autunno fatto di finferli, zucca, formaggio montebore e nocciole tostate.
Al primo piatto un vino fermo il Rubellius rosato sempre L’Autin e sul tavolo le due bottiglie Stille e Bolle di Lurisia. Come il suo chef che arrivava da Torino, infatti Paolo Ribotto è lo chef della Albergo Ristorante San Giors a Porta Palazzo, anche i plin fatti tutti a mano dai ragazzi del ristorante torinese, portavano il ricordo del Piemonte. Serviti su un letto  a mousse di Montebore erano di un’eleganza oltre che di una persistenza in bocca.
A seguire entrava in cucina Monica Ruspa dell’Allegra Cucina di Novara con un piatto in cui il riso Apollo di Riso Testa si armonizzava con frutti tropicali e anacardi, un approccio diverso che se freddo è un ottimo estivo e tiepido, come in questo caso, non appesantiva dopo il plin. Sposava bene Verbian, un bianco interessante, molto lungo in bocca, un autoctono.
I piatto forte era opera dello chef residente Anuar Busrara, tunisino, ma ormai da tanti anni in italia e in varie cucine di diversi golf. Il suo piatto non era di matrice mediterranea visto che il suo filetto, molto tenero, era impanato con granella di pistacchio e fiocchi di mais, e posava su una salsa lemon grass allo zafferano e curry, con una serie di patate rost. Il vino Finisidum rosso era giusto come abbinamento.
il dessert fatto da Monica era un’altra interpretazione del riso, questa volta Baldo, sempre della ditta Testa, che si era imbevuto nel latte, si era camuffato nel cioccolato, e con il profumo d’arancia, voleva imitare un Muffy, ma di pura matrice italiana.

E in cucina… il lavoro veramente a più mani!
Come sempre gli chef venivano mano mano chiamati a presentarsi ai commensali e presentare il loro piatto e poi consegnato loro, come ricordo, un attestato.
Ancora una bella giornata passata con tanti nuovi e vecchi amici in un club di golf a solo venti minuti dal centro di Milano con una scuola di golf bene attrezzata ed un bel percorso. Se volete apprendere questo sport, vivere nel verde qualche ora, è veramente una scelta da fare perché molto interessante e organizzato.
Il team di Golf&Gusto vi aspetta il 19 ottobre al Golf di Tolcinasco per un’altra giornata da ricordare perché “il gusto del gioco, il gioco del gusto” è proprio la sua filosofia.

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